Tradizioni - AMICI DI LOZZO

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TRADIZIONI E FESTE RELIGIOSE
da antiche radici

Ogni frazione osserva gelosamente e si sforza di perpetuarle le antiche tradizioni che coincidono essenzialmente nelle feste patronali. Feste durante le quali si porta in processione la statua sacra a cui il popolo di residenti e villegianti  tributa omaggio. Ma si accorre anche dalle frazioni vicine perché la festa di uno è la festa di tutta la Valle.

Le Feste patronali costituiscono il punto di contatto tra passato e presente (e si spera) anche futuro.
Ciascuna frazione conserva una gelosa meticolosa memoria delle proprie ricorrenze.
In genere ogni frazione ha due feste patronali: una principale (estiva) ed una invernale. Quest'ultima sorge in virtù di un'esigenza avvertita nei tempi in cui le migrazioni verso l'estero (in particolare verso la Svizzera) erano intense. Gli uomini, che lasciavano alle donne il duro compito di tirare avanti i figli ed il bestiame, avevano modo di ritornare alle proprie case nel periodo invernale, sicché l'inverno diventava il periodo più indicato per ritrovarsi insieme a festeggiare, fare dei lavori e... procreare.
La Veddasca ha prodotto generazioni di mastri muratori, esperti scalpellini e fini lavoratori dei muri in sasso. Con la chiusura dei cantiieri nel periodo invernale, queste maestranze tornavano ai paesi della valle e dedicavano parte del loro tempo alla edificazione anche di opere pubbliche come le Chiese, quasi tutte ampliate nei secoli con sforzi sovrumani.
L'esigenza vitale di strappare terrazzamenti alla montagna per le coltivazioni aveva affinato la conoscenza e la capacità di impiegare correttamente la materia prima del luogo (il sasso)per sostenere ripe ed edificare case e cappelle di cui i sentieri della valle abbondano.

  • LOZZO: Festa Patronale 15 Agosto (Assunta) e 17 agosto (S.Antonio Abate)
La Chiesa di Lozzo è dedicata a S. Maria Assunta


  • ARMIO: Festa Patronale 10 agosto S.Lorenzo (II° domenica d'agosto)
(La Chiesa parrocchiale di S.Carlo è del 1550)
Altre feste: MADONNA (I° domenica di maggio) ed ECCE HOMO (III° di ottobre)


  • BIEGNO: Festa Patronale 5 Settembre Maria Nascente (I° domenica di settembre)
(La Chiesa dedicata alla Natività di Maria è anch'essa del cinquecento, ed o dominata da un magnifico campanile in pietra, il più bello di tutta la valle)
Altre Feste: MADONNA (I° domenica di giugno) e S.Sebastiano (20 Gennaio)

  • CADERO: Festa Patronale a maggio (Madonna) e agosto (S.Rita)
(Chiesa di San Silvestro)

  • FORCORA: Chiesetta Alpestre della Beata Vergine degli Angeli

  • GRAGLIO: Festa Patronale: SS.Gervaso e Protaso (III° domenica di giugno)
(Chiesa di SS. Gervaso e Protaso, cinquecentesca, con il pavimento in lastroni di pietra, è posta su un promontorio panoramico ed ha un bellissimo organo che è incluso nel percorso culturale musicale estivo ANTICHI ORGANI)
Appena fuori dell'abitato di Graglio, c'è anche la Chiesetta in sasso della Pedenegra raggiungibile lungo un sentiero.

INTEGRAZIONI STORICHE SULLE CHIESE DELLA VAL VEDDASCA
Intorno all'anno mille vi erano sicuramente chiese (o più probabilmente giesuoli) sorti o su preesistenti luoghi di culto pagano o per iniziativa delle popolazioni locali, talvolta col contributo di famiglie agiate.
A quel tempo la Veddasca faceva parte della Pieve di Cannobbio e contribuiva alle spese di manutenzione della Chiesa di S.Vittore.
Le pievi erano circoscrizioni territoriali facenti capo ad una chiesa rurale con battistero (Chiesa matrice) da cui dipendevano altre cappelle o chiese prive di battistero. Il termine proviene dal latino plebs, plebis (plebe) in questo senso inteso come comunità di battezzati. La pieve è stata poi sostituita dalla parrocchia.
Nel 1200 la Veddasca aveva un cappellano (che riceveva dal Capitolo di Cannobbio una parte delle decime versate dai paesi della Pieve) attivo nella locale chiesa di S. Martino a Campagnano.
Un certo "Albertus, capelanus de Vale Vedascha, plebis de Canobio, diocesis mediolani" viene citato in occasione della raccolta del sussidio per la Terra Santa nel 1272.
Un documento del 1233 cita le feste di S.Silvestro a Cadero e di S. Sebastiano a Biegno.
Nel 1455 l'Arcivescovo Carlo Gabriele Sforza elenca nella sua relazione alla visita pastorale i nomi dei santi patroni di alcune chiese che interessano la Val Veddasca: S. Silvestro di Cadero, Santi Gervaso e Protaso di Graglio, S.Lorenzo di Armio e S. Sebastiano di Lozzo.
Quest'ultimo riferimento lascia perplessi dato che S.Sebastiano è il patrono di Biegno che invece non viene citata. Si può desumere o un inaccurato resoconto o la condivisione tra Lozzo e Biegno del patrono.
Sicuramente nel 1569 (secondo una relazione di una visita pastorale) Armio, con la Chiesa di S.Lorenzo, è citata come chiesa matrice con Graglio, Lozzo, Biegno e Cadero.
update 2020
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